Pantone 2019: Living Coral, il colore dell’anno.

Qualche giorno fa Pantone Color Institute ha annunciato il colore dell’anno 2019: Living Coral PANTONE 16-1546.

Dal momento dell’annuncio ufficiale si sono susseguiti  articoli di riviste di moda e non, di fashion blogger e consulenti d’immagine con consigli e guide su cosa acquistare di questo magnifico color corallo e come abbinarlo, a chi sta bene a e chi no, etc.

Un inno all’acquisto impulsivo di articoli e capi per essere “di tendenza” secondo il colore dell’anno.

Ma come è stato scelto e perchè questo COY19 (Color Of the Year 2019-colore dell’anno 2019)?

Secondo un articolo di D.republica.it Laurie Pressman, vice presidente di Pantone ha affermato che “Con tutto quello che accade oggi, abbiamo cercato un colore che comunicasse umanità, in risposta alla disumanizzazione di questa era digitale. Questo colore reca conforto e ci fa sentire bene. Abbiamo voglia di giocare, di leggerezza” . Inoltre, sempre nell’articolo leggiamo che Pressman aggiunge “Questo colore ci si è imposto in un momento così delicato per l’ambiente, i cambiamenti climatici stanno sbiancando le barriere coralline cancellando i loro arcobaleni”

Nel sito ufficiale di Pantone leggiamo:

Pantone 16-1546 Living Coral trasmette le caratteristiche desiderate, familiari e stimolanti, del colore presente in natura. Nella sua grandiosa, seppur più sfuggente, manifestazione sottomarina questa tonalità vivificante ed effervescente incanta l’occhio e la mente. Al centro del nostro vivido ecosistema cromatico naturale, Pantone Living Coral ricorda come le barriere coralline siano un variegato caleidoscopio di colori.

Barriere coralline che sono sempre più minacciate dai cambiamenti climatici e dalla situazione ambientale, situazione alla quale l’industria dell’abbigliamento e del tessile contribuisce in buona parte:  secondo Pure Earth (un organizzazione non profit che raccoglie dati e report sull’inquinamento e non solo), tra le 10 industrie più inquinanti ve ne sono diverse legate alla produzione di capi, accessori e gioielli (dalle concerie, alle tinture, alla manifattura, all’estrazione di oro, pietre preziose e altri metalli ).

Inquinamento che ha un impatto non solo ambientale, ma anche sulla salute umana ed in particolare dei bambini. Secondo un report del 2016 l’inquinamento globale causato da queste industrie rappresentava già un elevato rischio di vulnerabilità per i neonati e bimbi, proporzionalmente più esposti agli inquinanti, il cui sistema metabolico e immunitario ancora non completamento formato li rende più fragile e soggetti a malattie e conseguenze negative o tragiche. Dal 2016 la situazione purtroppo non è migliorata.

Stare al passo con la tendenza o salvaguardare pianeta e umanità?

Alla lettura del colore dell’anno sono tutti corsi a fare la lista della spesa degli oggetti , capi e accessori da acquistare per stare al passo con la moda e sfoggiare il colore dell’anno.

Questa corsa al rinnovo continuo dei colori del guardaroba implica spesso l’acquisto di capi di cui non abbiamo bisogno e che magari nemmeno utilizzeremo: secondo diversi sondaggi e statiche utilizziamo regolarmente solo tra il 20 ed il 30% del nostro guardaroba. Il resto solo raramente o addirittura mai. Mi capita assai spesso durante la riorganizzazione del guardaroba dei miei clienti (donne e uomini) di imbattermi in capi ancora nuovi, mai indossati e muniti ancora di cartellino.

Ma allora come fare per rinnovare il proprio guardaroba ( e seguire i colori dell’anno), essere di tendenza senza contribuire allo spreco di risorse, all’inquinamento e a sovraffollate inutilmente i nostri armadi?

Basta seguire alcuni semplici consigli:

  1. Prima di acquistare un nuovo capo di abbigliamento chiediti quante volte credi (veramente) che lo indosserai: se la risposta è meno di 10, valuta l’affitto del capo anziché l’acquisto! Esistono alcuni brand innovativi che propongono questa soluzione, tra questi anche un brand di jeans eco-sostenibili: Mud Jeans;
  2. Non suddividere più il tuo guardaroba in autunno/inverno e primavera/estate: questa suddivisione può avere senso solo per certi capi come i cappotti ed i piumini, i costumi da bagno e les espadrillas, ma la maggior parte dei capi attuali del nostro guardaroba (dai jeans alle t-shirt, dai pantaloni in fresco di lana alle camicie, passando per gli abiti di crêpe o di jersey o viscosa, etc. ) si adattano a qualsiasi stagione e si possono portare da soli o in sovrapposizione per adattarsi alle diverse temperature: in questo modo si può ridurre di 1/3 o addirittura a metà il nostro guardaroba con guadagno del nostro portafoglio, di spazio nell’armadio e di benessere globale;
  3. Riutilizza i capi che non usi più: prima di gettare qualcosa del tuo armadio che non usi più chiediti se può essere riadattato, sistemato o modificato per conoscere una nuova vita, a volte basta tingere un capo o abbinarlo a qualcosa di diverso o nuovo per scoprirlo sotto un altra luce. Prendente ispirazione dal marchio di jeans Re/done che a partire da vecchi (o vintage) jeans ne crea nuovi e più attuali modelli!
  4. Crea un guardaroba base o “capsule collection”, per dirla in termini fashion, di capi basici e neutri per forma, stile e colore:  sceglili appositamente non troppo di tendenza, ma semplici, lineari e dalle forme ideali per te (per la tua forma del corpo ed il tuo stile); sceglili con cura, di buona qualità e prodotti nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, prediligi i colori basici e neutri come il nero, il blu marino, il beige, l’avorio, il bordeaux, il melanzana, il verdone ed il marrone, il petrolio ed il cammello e soprattutto …falli durare! Un capo di buona qualità può durare per anni o addirittura decenni.
  5. Scegli consapevolmente: quando acquisti un nuovo capo prediligi i marchi che non utilizzano prodotti tossici nella loro lavorazione (come ad esempio i coloranti azoici o azocoloranti che permettono di ottenere colori vividi e brillanti soprattuto nei toni del rosso e dell’arancio ma che sono instabili, inquinanti e cancerogeni), che fanno attenzione alle condizioni igieniche, di sicurezza e di lavoro che i loro fornitori garantiscono ai propri dipendenti, che non impiegano lavoro minorile e che riducono al minimo il loro impatto ambientale.

Qualche esempio per questa stagione e la prossima…

  • Blusa corallo Fonnesbech (marchio danese che fonda i suoi valori sulla trasparenza, il fair work, il riciclo e riutilizzo);
  • Cardigan in mohair del marchio inglese Brora (che si preoccupa del benessere degli animali e del sourcing etico);
  • Pantaloni in cotone biologico del marchio People Tree, marchio eco-sostenibile e socialmente ingaggiato;
  • Borsa vegan Stella McCartney, uno dei primi brand del lusso pioniere sul tema delle materie alternative e innovazione tecnologica per un migliore impatto ambientale e sociale ;
  • Sneakers Veja, marchio francese vegan e attento al fair work che produce nel sud del Brasile;

  • Pantalone blu marino scuro Fonnesbech (marchio danese che fonda i suoi valori sulla trasparenza, il fair work, il riciclo e riutilizzo) in fresco di lana biologica;
  • Camicia bianca in cotone con colletto arricciato Brora (marchio che si preoccupa del benessere degli animali e del sourcing etico);
  • Giacca in tweed blu del marchio Beulah London (marchio impegnato nel fair work e nell’impatto sociale della sua produzione);
  • Foulard nei toni del corallo colore dell’anno del marchio Beulah London;
  • Borsa in pelle vegetale del marchio Raven + Lily (marchio impegnato su diversi fronti dell’eco-sostenibilità: lavoro femminile, impatto carbone neutro, fonti vegetali, ecc.);
  • Scarpe modello Oxford D’Orsay in pelle del marchio etico messicano Nisolo ;

Buon Living Coral a tutti e che sia veramente un 2019 più umano ed accogliente!

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